Come cambia la ristorazione con la pandemia

Uno dei settori che ha visto e vedrà ulteriori cambiamenti nel corso del tempo a causa della pandemia è sicuramente la ristorazione. Le attività che si basano sulla somministrazione al pubblico di alimenti e bevande probabilmente non torneranno come prima per diverso tempo, o magari saranno soggette ad un cambiamento radicale permanente. D’altronde, le normative che erano state disposte la scorsa estate, dopo pochi mesi dall’esplosione della pandemia, potrebbero essere riproposte anche quest’anno e alcune di esse potrebbero essere permanenti.

Ristorazione: quali i soggetti coinvolti?

Per prima cosa sarebbe utile capire effettivamente quali possano essere considerate attività di ristorazione. Come anticipato, parliamo di locali adibiti alla somministrazione al pubblico di alimenti e bevande. Questi possono essere suddivisi in base ad attività specifiche, come esercizi di ristorazione (trattorie e ristoranti, per esempio) e gli esercizi per la somministrazione di bevande e dolciumi (come bar e gelaterie). Per conoscere tutto ciò che serve per lavorare nell’attività di ristorazione, sicuramente risulterà utile seguire il Corso HACCP online, in cui viene chiarito tutto quello che riguarda il settore.

Norme igieniche

Senza dubbio la maggior parte delle norme che potrebbero diventare permanenti riguardano l’igiene. È proprio intorno alla tutela e alla garanzia di massima igiene che dovrebbe ruotare la normativa: ma d’altronde, anche lo scorso anno si era potuto assistere a delle norme in tal merito.

Oltre al controllo della temperatura corporea prima dell’ingresso nel locale, cosa che potrebbe diventare obbligatoria o quantomeno essere sostituita da un possibile certificato di avvenuta vaccinazione; probabilmente verrà confermata nuovamente la distanza di sicurezza obbligatoria per quanto riguarda le postazioni a sedere, soprattutto quelle di lavoro (quindi in cucina). Da comprendere quanto possa essere prolungata questa disposizione.

Stesso discorso per il mantenimento della mascherina da parte dei dipendenti dei locali. Viene consigliato, inoltre, di evitare di toccarsi naso, bocca e occhi mentre si lavora, soprattutto durante la manipolazione di alimenti irritanti, come la cipolla ed il peperoncino.

Senza dubbio sarà d’ora in poi fondamentale prima e dopo la preparazione degli alimenti, la detersione delle superfici da cucina e i piani di lavoro. Questa norma, d’altronde, doveva essere già ben consolidata, ma con l’avvento della pandemia i pericoli sono aumentati. Frutta, verdura, e tutti gli alimenti consumati a crudo devono essere lavati a dovere, sotto acqua corrente: prestare massima attenzione con i lavaggi a base di cloro.

Va da sé che le mani debbano essere sempre pulite durante la preparazione dei piatti, quando possibile usare i guanti. Venne anche vietato di utilizzare gli stessi utensili e contenitori impiegati durante la fase di lavorazione a crudo, su alimenti cotti.

Insomma, almeno per quest’estate appare quasi certo che tutte le norme che erano state disposte durante l’estate 2020, verranno riproposte. Alcune di esse potrebbero essere confermate in maniera permanente, entrando difatti nella prassi quotidiana della ristorazione. D’altronde, specie per noi italiani, che facciamo della ristorazione un punto fondamentale di turismo e imprenditoria, è essenziale mantenere sempre alta l’attenzione per garantire al cliente la massima sicurezza.