Da gennaio 2018 tutti potranno gustare il Novel Food

Curiosi, convinti, naturisti, sono tutti in attesa della fatidica data: 1 gennaio 2018, perché? Perché sarà consentita la produzione e la vendita di Novel Food.

Novel Food: di cosa si tratta?

Si tratta semplicemente di consentire il consumo di insetti e altri prodotti che sono già utilizzati in altre zone del mondo, cosa che da noi non era ancora consentita. Un esempio di Novel Food? Grilli, scorpioni, millepiedi, bachi da seta, ecc. Immagino già le facce di chi legge, ma in fin dei conti se consumiamo gamberetti, granchi, canocchie e similari di mare (che non sono molto diversi dai cugini di terra) perché provare questo senso di obbrobrio. Sicuramente gioca un ruolo fondamentale la cultura, il modo in cui siamo stati cresciuti e abituati.

Comunque, tornando alla novità, non solo si potranno acquistare insetti interi, ma si potranno anche trovare preparati che i contengono come la farina di grilli o la pasta prodotta con farina di larve. Insomma, quando vi accorgete che una confezione di pasta che avete in casa ha fatto le farfalline o le tignole, non buttatela più via, avrete a disposizione un piatto già pronto con il condimento incluso.

Come la pensa la gente?

Il 54% degli italiani è contrario all’introduzione di questi alimenti perché ben lontani dalle nostre tradizioni, il 24% resta indifferente alla cosa, mentre il rimanente si dichiara favorevole. A promuovere il consumo di Novel Food è proprio la FAO che dichiara si tratti di una soluzione economica, ad elevato contenuto di proteine e sostenibile a livello ambientale. Ma siamo sicuri che sia veramente economico? Ci sono aziende che stanno solo aspettando lo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre per mettere in vendita i loro prodotti e girovagando per il web ho trovato, ad esempio, una confezione di biscotti con farina di grillo, dal peso di 160 grammi a 9,00 euro, oppure delle confezioni di insetti interi (utilizzabili come snack) da 15 grammi che vanno dai 5,00  ai 20,00 euro. Insomma proprio economici non sembrano. Credo che, almeno per ora, saranno in tanti a continuare sulla strada dell’Old Food.

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