Un trasloco richiede organizzazione, pazienza e precisione, aspetti che non sempre ci accompagnano durante il trasferimento verso la nuova casa. Le emozioni e le sensazioni provocate dal cambio di abitazione sono molte, e spesso è difficile tenerle a bada. Ecco perché, per rendere il processo il più lineare e rapido possibile, è consigliabile affidarsi ad un’azienda di traslochi.
Questo discorso è importante soprattutto per coloro che hanno una casa grande da liberare, che abitano in una città grande come Roma e che si interfacciano con il primo trasloco della loro vita. In un caso come questo, si dovrebbe richiedere un preventivo trasloco a Roma, di modo da potersi organizzare al meglio e conoscere tutti i costi nel dettaglio. Andare alla cieca non è mai una buona opzione, né per la riuscita del trasloco, né per le proprie tasche.
1. La tipologia del trasloco
Rispondere alla domanda “quanto tempo richiede un trasloco” non è semplice, poiché ci sono diverse variabili che influenzano il tempo necessario per traslocare. Nel caso di un trasloco fai da te, le tempistiche saranno chiaramente maggiori rispetto ad un trasloco effettuato da parte di una ditta. Per quanto si possano chiamare al rapporto amici o famigliari, i professionisti di un’impresa hanno molta più esperienza.
Questo, insieme a tanti altri fattori, rende ogni fase del trasloco rapida e precisa. Inoltre, queste realtà conoscono i modi migliori per imballare oggetti e mobili di grandi dimensioni, evitando che possano ammaccarsi o rompersi. Insomma, sotto questo punto di vista, se si desidera un trasloco veloce, è meglio mettersi nelle mani di chi ha una comprovata esperienza.
2. La merce
La quantità di scatoloni e di mobili da trasportare è un’altra variabile che influenza molto le tempistiche del trasloco. Un appartamento da 50 mq contiene, per ovvi motivi, meno oggetti da trasportare rispetto ad un appartamento da 150 mq. Nel primo caso quindi, siamo di fronte ad un piccolo trasloco, che richiede sicuramente meno tempo rispetto ad un trasloco più grande ed impegnativo.
Allo stesso modo, se il trasferimento è previsto verso una casa più piccola rispetto alla precedente, sarà necessario liberarsi del superfluo. Questo è un altro caso in cui il tempo da dedicare al trasloco diminuisce, poiché la fase dello sgombro rende quella dell’imballaggio più snella e rapida.
3. L’organizzazione degli scatoloni
Il terzo ed ultimo fattore che influisce molto sulla durata del trasloco è la qualità relativa all’organizzazione degli scatoloni. Anche nel caso in cui ci si affidasse ad un’azienda, per ridurre le tempistiche è opportuno effettuare una fase di “sistemazione”.
Che cosa significa? É molto semplice: dividere gli oggetti fragili da quelli robusti, preparare le etichette da attaccare sugli scatoloni, capire quanti oggetti possono entrare in una scatola e via discorrendo. Questa fase, per quanto possa sembrare superficiale, farà risparmiare molto tempo sul processo finale, rendendolo fluido e ben organizzato.
In conclusione, rispondere alla domanda “quanto tempo ci vuole per traslocare” è praticamente impossibile. Come abbiamo visto ci sono molteplici variabili da tenere in considerazione, che stanno alla base di un trasloco da 12 ore così come di un trasloco da 72 ore. Per non correre rischi, però, affidati all’impresa di traslochi migliore della tua città, non te ne pentirai.